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Nel 2021 il fatturato ecommerce, in Italia, ha raggiunto un valore totale di 39,4 miliardi di euro, con crescita del 21% rispetto al 2020. Una cifra destinata a salire ulteriormente nel corso del 2022 (Netcomm).

Ecommerce: cosa è

Ecommerce (scritto anche e-commerce, eCommerce o “e commerce”) è la contrazione di “electronic commerce“, in italiano commercio elettronico, ed è una pratica commerciale che, attraverso internet, permette l’acquisto di beni e/o servizi.

Le transazioni d’acquisto vengono effettuate su un negozio online, un’app mobile o altri canali di vendita (social network, marketplace, piattaforme di affiliazione, siti di compravendita).

Realizzazione siti ecommerce: funzionamento e normativa

L’attività di commercio elettronico non si conclude con la transazione ma coinvolge anche le fasi di relazione tra acquirente e venditore online (marketing, scambio di informazioni legate alla vendita, assistenza del servizio clienti).

La prima definizione normativa dell’ecommerce in Italia risale al 1997, Comunicazione della Commissione europea n. 157; in Italia, le basi normative ad oggi valide sono nel DL 70/2003 volto a promuovere la libera circolazione di servizi della società dell’informazione, tra cui il commercio elettronico.

Il decreto contiene norme a garanzia dell’acquirente: specifiche sulla modalità di conclusione del contratto, inoltro dell’ordine, obbligo per il venditore di emettere ricevuta dell’ordine contenente riepilogo delle condizioni generali e particolari applicabili al contratto, nonché informazioni relative al bene/servizio, al prezzo,ai mezzi di pagamento, al recesso, costi di consegna e tributi applicabili.

Tipologie di commercio elettronico

Ecommerce diretto: acquisto e scambio di beni/servizi interamente online (bene/servizio di natura digitale: download di video-corsi, guide digitali…).

Ecommerce indiretto: acquisto del bene/servizio online con scambio offline, mediante consegna/spedizione tradizionale.

Inoltre, è possibile connotare i tipi di ecommerce in base alle parti coinvolte:

  • Business to Business (B2B);
  • Business to Consumer (B2C) / Consumer to Business (C2B);
  • Business to Employee e viceversa (B2E / E2B);
  • Business to Government e viceversa (B2G/G2B), conosciuto come Business to Administration (B2A) [es. sistemi di pagamento elettronico come PagoPA];
  • Consumer to Consumer (С2C) [marketplace, aste online];
  • Citizen to Government e viceversa (C2G – G2C) [Consumer to Administration (C2A)];
  • Government to Government (G2G);
  • Peer to Peer (P2P).

La tipologia indicata con il termine ecommerce è quella B2C, detta anche storefront model.

Lo storefront model prevede un negozio virtuale in cui il cliente può acquistare direttamente un bene/servizio senza necessità di interazione fisica.

Per la transazione si usano carrelli elettronici e servizi di pagamento online, sicuri grazie a livelli di crittografia elevati (i due protocolli principali sono il Transport Layer Security – SSL/TLS – e il Secure Electronic Transaction -SET).

Ecommerce: Vantaggi

I trend di crescita del commercio elettronico sono in rialzo e le statistiche confermano che, con la pandemia Covid-19, in molti Paesi l’ecommerce è diventato l’unico modo di fare acquisti per lunghi periodi, abbattendo barriere di accesso di molte persone ancora scettiche.

Per i venditori:

  • interazione tra negozio fisico e online, per aumentare le vendite;
  • minori costi di gestione (affitto, tasse sulla proprietà…);
  • minori rischi di apertura;
  • possibilità di raggiungere un numero più ampio di acquirenti;
  • abbattimento barriere geografiche;
  • tempi rapidi per transazioni e scambio.

Come aprire un ecommerce

Il modo migliore per aprire un ecommerce è affidarsi ad un professionista che valuterà la soluzione più adatta alle tue esigenze di business, ai tuoi prodotti/servizi ed ai tuoi clienti/utenti.

Quanto costa un ecommerce

Aprire e gestire un ecommerce è molto meno costoso rispetto ad un negozio fisico: i costi variano, a seconda che si decida di fare tutto da soli o che ci si affidi a un professionista.

Nel primo caso, occorre occuparsi dell’acquisto dello spazio di hosting, dell’apertura del sito su una piattaforma ecommerce, della creazione della grafica: i costi variano molto a seconda delle scelte fatte per ciascuna di queste voci.

Su quali prodotti online puntare

Ad oggi sono davvero pochi i prodotti che non possono essere venduti online: i più semplici son quelli piccoli e leggeri, facili da spedire, difficili da reperire offline, o con caratteristiche standard che non necessitano di essere provati/visionati dal vivo.

Prima di lanciare o vendere un prodotto/servizio online, è buona norma valutarne la domanda di mercato e determinarne il potenziale: così facendo si possono valutare anche le opportunità di nicchia.

 

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